Per il consolidato evento del fine settimana carnevalesco, quest’anno i Soci, si sono dati appuntamento il 10 ed 11 febbraio tra la Valle d’Aosta ed il Piemonte. Il primo appuntamento infatti, si teneva presso una delle new entry’s 2018, il Ristorante La Marmotta di Gressoney Saint Jean, da poco rilevato dai fratelli Baro.
Si tratta di un ristorante tipico, che propone specialita’ locali e piemontesi, a quota 1385mt. s.l.m. immerso negli splendidi paesaggi alpini della val del Gressoney. Questa e’ la vista sul Monte Rosa che si gode dalle finestre, stando seduti al tavolo…
Nonostante la stagione invernale, dalle incerte previsioni meteo, i Soci non si sono scoraggiati, ed hanno raggiunto in un discreto numero la localita’ montana. Quelli che avevano riservato, ma alla fine hanno dato forfait, e’ stato solo a causa di malanni di stagione e purtroppo qualche imprevisto lungo il viaggio
Il menu’ proposto, naturalmente, e’ stato di totale impronta Valdostana.
A cominciare dall’ aperitivo servito al tavolo, a base di salumi tipici…
… ed un buon calice di Spumante Cuvée Soleil della Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso
Dal perlage fine e persistente, possiede colore giallo paglierino scarico e un profumo etereo e delicato che ricorda i fiori di campo.
Come antipasto il Vitello marinato al sale ed erbe di montagna con carciofi croccanti
Splendido l’abbinamento con i carciofi fritti!
Ma da qui siamo partiti con un vino piu’ corposo, e soprattutto autoctono.
Il Torrette Valle d’Aosta DOC della Cave des Onze Communes
A base di Petit rouge e Vien de Nus, Cornalin e Premetta. Ha un colore rosso rubino tendente al granato. Al naso risulta intenso, composito, con sentori di frutti rossi, leggermente speziato. Al palato e’ morbido e vellutato, di buon corpo ed equilibrio.
Il primo piatto consisteva nella tipica Seupa Valpellinentze
Tipica ricetta valdostana nata a Valpelline, villaggio a pochi chilometri a Nord di Aosta, a base di cavolo verza, pane raffermo, fontina, burro e brodo di manzo. Il classico piatto povero, ma buono da leccarsi i baffi!!!
Il secondo, un altro grande classico…la Carbonade di vitello con polenta Taragna
E’un piatto tipico della Valle d’Aosta, ma che si può trovare in varianti simili in tutte le zone delle Alpi orientali (dal francese Carbonade). Esiste anche una versione fiamminga (Belgio) che invece di utilizzare il vino è fatta cuocere nella birra. Questo piatto viene sempre accompagnato con la polenta, in tutte le forme (anche tagliata a fette, fritte o cotte al forno), o anche con la polenta taragna (fatta di mais e grano saraceno).
Tradizionalmente, in Valle d’Aosta, la carne veniva conservata in salamoia o sotto sale. Questo metodo di conservazione portava la carne ad acquisire sapori molto forti. Per ammorbidire questi sapori si lasciava la carne a macerare nel vino per una notte con l’aggiunta di numerosi aromi, e poi stufata con una grande quantità di cipolla, che con il suo sapore dolce, rendeva il sapore della carne molto più piacevole.
A chiudere, come dessert, lo Strudel di mele renette e gelato alla caramella
accompagnato da un calice di sidro di mele
Sicuramente un gran bel prodotto, ma con una nota acida molto accentuata, che con lo strudel cozzava abbastanza
Ad accompagnare il caffe’, le classiche bugie di carnevale
Con gli amici del Consiglio Direttivo, Andrea e Ugo, ed il patron Walter Baro, mostriamo orgogliosi la nostra tavoletta dell’arte appena conquistata
L’attivita’ culturale di giornata, prevista dal programma studiato per i Soci, ed interamente offerto dall’Associazione ai propri iscritti ed accompagnatori, prevedeva la visita guidata al Castel Savoia, che si erge proprio alle spalle del ristorante, e dista soli 2Km.
Dal cosiddetto “Belvedere”, la località posta ai piedi del Colle della Ranzola, Castel Savoia domina la vallata di Gressoney, meta di villeggiatura assai amata dalla regina Margherita.
Il Castel Savoia, si fregia dell’appellativo di Castello, in realta’ si tratta di una villa ottocentesca in stile eclettico. Realizzato per volere della sovrana, il maniero di stile medioevale ha un aspetto fiabesco, esaltato da cinque torrette, una diversa dall’altra, che cingono l’edificio centrale.
La scalata verso il Castello
Se l’esterno è rivestito di pietra grigia da taglio proveniente dalle cave locali, l’interno è riccamente decorato da pitture ornamentali e boiseries, che fanno da vivace sfondo agli arredi di ispirazione medievale. Ovunque ricorrono richiami al fiore della margherita, in riferimento al nome della regina, le cui iniziali si riconoscono spesso nella dimora; cornici ornamentali ripropongono al loro interno i motti di casa Savoia.
Il motto della Regina Margherita: “Sempre Avanti”
Con questo scatto si sanciva il “rompete le righe” di giornata, in quanto da li, avremmo raggiunto tutti autonomamente la struttura alberghiera che ci avrebbe ospitato a Caluso, e per chi ne avesse avuto voglia, si poteva andare ad assistere alla sfilata della “Vezzosa Mugnaia” ad Ivrea. Personalmente, insieme ad un’altra ventina di amici Soci ci siamo andati, ma ahime’ troppo tardi. Infatti le strade erano gia’ sbarrate, poiche’, dopo i tragici fatti della serata della finale di Champion’s League lo scorso giugno in Piazza San Carlo a Torino, le prefetture prestano grandissima attenzione a questi eventi che radunano enormi masse di persone, cosi’ ci siamo fatti comunque una bella passeggiata nella bella, festante, colorata e chiassosa Ivrea
To be continued…
Edited by Andrea Giordano
Come sempre un ottimo reportage , è sempre un piacere rivivere i bei momenti passati in compagnia.
Grande reportage completo di dettagli di livello
??
Grazie! Allora visto che piacciono, continuerò. Anche gli amici ristoratori hanno apprezzato, postando il link sulla loro pagina Fb.