Lo scorso fine settimana, si e’ tenuto, l’apprezzatissimo da tutti i presenti, week end cuneese.
Si iniziava il sabato a pranzo, al Ristorante Delle Antiche Contrade, con il convivio di debutto nell’A.R.A., e l’emissione della loro prima tavoletta dell’Arte.
Il locale ha una storia quasi centenaria: inizialmente era una locanda di posta di cambio cavalli, nel 1939 venne trasformata in punto di ristoro conosciuto come l’Osteria di Nonno Domenico. Oggi la cucina, capitanata dallo Chef Bruno Zambon, si ispira alla tradizione del territorio, privilegia prodotti locali ma non rinuncia alle contaminazioni liguri.
L’ambiente è accogliente, semplice ma d’effetto con la possibilità di gustare le prelibatezze proposte in una delle due sale interne, in inverno riscaldate dal camino, con pavimenti in cotto o parquet, faretti che illuminano i soffitti a volta e le madie che custodiscono vini selezionati e liquori digestivi. In questa invidiabile cornice, ci e’ stata data l’opportunita’ (piu’ unica che rara per un convivio) di scegliere, tra il menu’ di Mare oppure quello di Terra.
L’affluenza, nonostante ci si sia dovuti scontrare con cresime, comunioni, viaggi programmati in precedenza, altre priorita’, e, soprattutto, Cuneo sia notoriamente terra di confine, pertanto geograficamente decentrata, e’ da considerarsi piu’ che positiva.
Qualche scatto della sala, prima di passare ai due menu’ proposti.
Il menu’ di Mare, da me selezionato, prevedeva…
Bocconcini di Tonno ripieni di salsa tonnata
Tortelli di Astice
Trancio di pesce Spada in pane aromatico
Infine, la possibilita’ di scegliere tra ben 4 dessert, enunciati a voce dal personale di sala.
La mia scelta e’ ricaduta sulla cheesecake ai frutti rossi
Tutto veramente notevole e degno di nota. Inoltre, da segnalare, anche questo come “plus” dell’evento, l’opportunita’ di poter scegliere tra ben 5 vini, tra bianchi e rossi, da una mini carta dedicata per noi.
Tra questi, il Roero Arneis D.O.C.G. 2017 Pescaja
Arneis con profumo lungo e persistente: esemplare frutto di banana, pompelmo a crescere ananas su sottofondo di fresca camomilla. Il colore è giallo paglierino con riflessi tendenti al verde. Al gusto è fresco, con carattere e personalità moderna, consistente, retrogusto in avvolgenza a perdersi con fini accenni di mandorla.
Ma anche il Prosecco di Valdobbiadene Superiore D.O.C.G. di Progettidivini ed il Langhe D.O.C. “Bric Amel” dei Marchesi di Barolo (entrambi non immortalati)
Chi invece ha scelto il menu’ di Terra, ha potuto gustare…
Battuta al coltello di Vitellina su salsa tonnata
Ravioli del Plin ai tre arrosti
Qualche info per i non piemontesi. I ravioli del plin sono un primo piatto piemontese a base di pasta fresca all’uovo ripiena di carne e verdure, nascono nel territorio delle Langhe, del Monferrato e del Roero nel Novecento come una variante del classico raviolo quadrato, qui si usa chiamarli al femminile raviole. Sono più piccoli dei classici ravioli e agnolotti tradizionali. Il termine plin, che significa pizzicotto in dialetto piemontese, sta proprio ad indicare il caratteristico gesto del pizzicare la pasta con le dita per racchiudere il ripieno tra un raviolo e l’altro.
Guancia di Vitella glassata al Nebbiolo
A detta di chi l’ha mangiata… un burro!
Un altro dessert a disposizione, e’ stato il classico Bonèt
Anche qui qualche nozione… Il bonèt, e’ un tipico dolce al cucchaio di origine piemontese, per la precisione delle Langhe, preparato a base di amaretti, cacao, uova, latte e aromatizzato con il rum, il bonet viene ricoperto di caramello. Una variante comune del bonèt è quella di sostituire il rum con del caffè.
Il tutto accompagnato dalla
Barbera d’Alba D.O.C. 2016 “Autunno” di Franco Costa
Dal colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, all’olfatto è vinoso, fruttato di buona persistenza, al palato si rivela fresco, un vino rosso di buon corpo e struttura.
ed il Dolcetto d’Acqui D.O.C. “Le Muiette” della Cascina Bertolotto
anch’esso dal colore rosso rubino intenso, al naso ha profumo tipico, gradevolmente aperto alla viola mammola, mentre al palato, risulta asciutto con finale leggermente mandorlato.
Con lo Chef Bruno Zambon e la tavoletta dell’arte
Subito dopo pranzo, come da programma, ci attendeva la visita guidata al Caseificio Valle Gesso di Entracque (Cn), distante appena 22 Km. dal capoluogo. Appena arrivati, siamo tutti stati dotati di “gambali igienici”
Un caseificio a gestione famigliare.
Ci chiamiamo Aime, e non è un caso, afferma il titolare,portiamo uno dei cognomi più antichi e diffusi della valle, dove i nostri avi vivevano e lavoravano già nel 1300.
Abbiamo deciso di continuare l’attività di famiglia e il nostro lavoro è diventato far conoscere e apprezzare i formaggi d’Antraiguë (Entracque in dialetto) a un pubblico sempre più vasto.
La nostra produzione è limitata: preferiamo fare poche cose e farle bene.
Abbiamo scelto di utilizzare il latte di vacche, pecore e capre allevate in provincia di Cuneo in aziende agricole controllate. Stagionalmente lavoriamo anche latte di animali al pascolo: molto meno di quanto ci piacerebbe, ma comunque più di quanto qualsiasi grande caseificio di pianura possa permettersi.
Alcuni scatti delle loro celle di stagionatura, e gli interessati collezionisti, intenti ad ascoltare ogni singolo aneddoto…
Al termine della visita, non sono mancati momenti di svago…
ma soprattutto di shopping allo spaccio del caseificio
La pienissima giornata pero’, non era ancora terminata. Eravamo infatti attesi al Museo della Necropoli di Valdieri in Piazza della Resistenza, il quale ospita una parte dei reperti rinvenuti alla Necropoli.
Il materiale è esposto in teche ed un percorso storico-archologico su pannelli a parete ripropongono l’ambito culturale di riferimento delle popolazioni che “abitavano” il Piemonte meridionale tra la fine dell’età del Bronzo e l’età del Ferro.
A causa delle avverse condizioni meteo, non e’ stato possibile andare direttamente a visitare la Necropoli. La gentile e diponibile guida, ha ovviato con degli interessantissimi filmati, riguardanti il territorio, sistemandoci in una sala video “di fortuna”
La serata si e’ conclusa in maniera autonoma… con un nutrito gruppetto che si e’ ritrovato in un prestigioso bar cuneese a spizzicare, in attesa del giorno seguente…
Edited by
Andrea Giordano
Consigliere A.C.A.C.